Spettacoli | 08.09.23

venerdì 8 Settembre 2023
ore 20:45

Cedro della Villa del Grumello, Como

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria

PROGRAMMA

La TRILOGIA SULL’ANIMA è una riflessione sul paradosso dell’esistenza umana che si esprime in una parte visibile e fisica ed una invisibile, spirituale.
Comprende tre fasi di lavoro: ANIMULA, MERU ed IKI.

IKI è il tentativo di immergersi nella dimensione fisica e spirituale della morte, è la danza di due anime che abbandonano la propria esistenza fisica terrena per accedere ad un’altra dimensione, ad un altro stato di presenza.
In scena due coniugi defunti, che attraversano insieme il confine tra la vita e la morte. Dove va a finire o dove si dirige quello spirito di vita che ci anima nella nostra esistenza terrena? Il progetto riflette sul passaggio dell’anima verso altre dimensioni e intende mettere in movimento questo concetto di transizione e scoperta, con l’arte del movimento e della performance.


Daria Menichetti, nata nel 1988 a Perugia, è una danzatrice e coreografa di spicco. Formata in danza contemporanea da maestri come Carolyn Carlson e Masaki Iwana, ha collaborato con diverse compagnie e registi, dimostrando versatilità nelle sue interpretazioni. Ha creato opere quali “Animula” e “Meru”, quest’ultima co-prodotta da DanceMe e Sosta Palmizi e selezionata per importanti festival. Direttrice del festival C.OSMOS, si dedica alla formazione e alla creazione artistica. Con un approccio eclettico, Daria si fa notare per la sua visione innovativa e per il suo contributo al panorama della danza contemporanea.

Francesco Manenti, nato a Carpi nel 1974, è un artista multiforme attivo nel teatro, nella performance e nelle arti visive. Laureato nel Noveau Cirque e specializzato in Contact Improvisation, ha studiato con maestri come D. Heitkamp e Masaki Iwana. Ha ottenuto un Master internazionale in pedagogia teatrale e si è formato in arti marziali e circo. Ha co-creato spettacoli come “ESERCIZI” e “DRUNK.” con Elisa Canessa. Ha collaborato con diverse compagnie, inclusi Sosta Palmizi e Teatro Kismet Opera. Parallelamente, esplora le arti visive, riflettendo la sua diversità artistica e il suo impegno nel mondo delle performance.


di e con Daria Menichetti e Francesco Manenti
disegno luci Vincent Longuemare
musica Michele Zanni
costumi Aldo Ferretti
coproduzione DanceMe (Perypezye Urbane) e Associazione Sosta Palmizi
con il contributo di MiBAC, Regione Toscana Sistema Regionale dello Spettacolo
con il sostegno di C.U.R.A. Centro Umbro Residenze Artistiche
e il supporto di Corsia Of
si ringraziano Carolina Balucani per la partecipazione al processo creativo e Cajka Teatro d’Avanguardia Popolare (Modena) per aver ospitato il progetto ai
Teatri del Cimone 2018
Selezione Visionari Kilowatt Festival 2019


Compagnia Sosta Palmizi

(…)Un’ottantina di vocaboli rubati a casaccio da poesie, brani letterari, immagini quotidiane, storie personali. Parole affidate alla rinfusa a un programma di computer che le rimixa, abbinandole due a due. Tra le coppie di termini proposte dal PC, un gruppo di giovani danzatori-coreografi, incerti sul nome da dare alla compagnia che stanno fondando, sceglie un’associazione dal timbro esotico e vagamente misterioso: Sosta Palmizi. E’ il 1984 e dallo scioglimento del Teatro Danza La Fenice Carolyn Carlson sta nascendo una delle formazioni che maggiormente inciderà nella storia e nello sviluppo della coreografia contemporanea italiana, Sosta Palmizi appunto.

A formare il gruppo Michele Abbondanza, Francesca Bertolli, Roberto Castello, Roberto Cocconi, Raffaella Giordano e Giorgio Rossi. Insieme avrebbero firmato e interpretato da lì a poco Il Cortile, spettacolo cardine della prima generazione della danza d’autore italiana, simbolo ancora oggi di un’originale forma di teatrodanza, governata da una gestualità primitiva che esprime la condizione del vivere.

“C’erano tra noi – ci raccontava anni fa Giorgio Rossi – delle cose tacite. Non erano necessarie spiegazioni. Semplicemente eravamo convinti di ciò che facevamo. Volevamo dire, raccontare, tirare fuori la nostra follia, i nostri lati nascosti: e la danza sfociava nel teatro”. Spettacolo nato dall’elaborazione e montaggio del materiale accumulato tramite le improvvisazioni dei sei coreografi-interpreti, Il Cortile era frutto di una modalità “collettiva” di creazione, felice quanto complessa da portare avanti. Era nella natura delle cose che l’avventura collettiva, almeno sotto il profilo creativo, non potesse continuare all’infinito. Gli ex figli di Carolyn Carlson erano diventati grandi e, poco a poco, mettevano a fuoco l’indirizzo e la temperatura delle loro ricerche indipendenti. […]

Francesca Pedroni, Abitare il corpo, i molteplici percorsi di Sosta Palmizi
Art’o n°12, autunno 2002

Un vaso, due danzatori fioriscono e sfioriscono, a tratti appassiscono solitari e a tratti si ritrovano a danzare insieme, con i piedi nella terra di un piccolo giardino condiviso.
Si prendono cura di sé, come giardinieri dei propri fiori.
Pieni di cura verso dentro, ma anche di curiosità verso fuori.
Restare in quel giardino e resistere alla tentazione o mettere piedi e radici in quella terra che è l’umanità?
Chi è il giardino e chi è il giardiniere? Abbiamo piedi o radici?

COREOGRAFIA: Irene Ferrara e Marco Pericoli
DANZANO: Irene Ferrara e Marco Pericoli
PRODUZIONE: Compagnia Arearea

Coreografia e danza: Irene Ferrara, Marco Pericoli
Musiche: Marin Marais
Residenze: Progetto Raccont/ARTI caring Stories by Arts di Associazione Espressione Est;
Progetto Per-Forma a cura di Quarantasettezeroquattro con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia
Produzione: Arearea 2023
Accompagnamento al progetto: Marta Bevilacqua

“Crossing” è una performance di teatro-danza ispirata dall’oracolo cinese I Ching. Le immagini dell’oracolo guidano la creazione di musica, danza e scenografia, portando a un viaggio di scoperta di sé e del mondo. Da un conflitto iniziale emerge un viaggio iniziatico che unisce danza e arti marziali su una partitura poliritmica. La metamorfosi dalla contrazione alla rinascita richiama l’essenza mutevole dell’I Ching. L’atto teatrale si trasforma in un rito collettivo, aprendo all’altro e alla visione della vita come perenne attraversamento del presente.

ideazione: Francesca Cervellino, Roberta Goeta, Riccardo Mini
coreografia e danza: Francesca Cervellino e Roberta Goeta
musica e sound design: Riccardo Mini

Francesca Cervellino: danzatrice, coreografa e artista marziale. Ha studiato danza contemporanea, teatro-danza e contact improvisation in Italia e all’estero. È insegnante di danza, Qi Gong e Arti marziali interne cinesi. Ha collaborato come danzatrice e attrice/performer con diverse compagnie teatrali italiane. I suoi lavori sono stati rappresentati in vari teatri e festival. È co-fondatrice, danzatrice e co-coreografa del Collettivo Kun, dedicato alla ricerca di danza contemporanea e arti performative.

Roberta Goeta: inizia la sua formazione alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi a Milano, e ha perfezionato studi in danza contemporanea e contact improvisation in Francia e negli Stati Uniti. Collabora con diverse istituzioni culturali e teatrali, con ruoli di danzatrice, attrice e performer, oltre ad essere insegnante, con focus su progetti di teatro sociale e danza inclusiva. È anche co-fondatrice, danzatrice e co-coreografa del Collettivo Kun, partecipante a festival nazionali e internazionali.

Collettivo Kun fondato nel 2018 da Francesca Cervellino, Roberta Goeta e Riccardo Mini, si ispira all’esagramma “Il ricettivo” dell’I Ching, enfatizzando l’ascolto come guida creativa. “Crossing-attraversare la grande acqua” (2018) debutta in Italia e all’estero. “Tra terra e cielo” (2019, 2021), commissionato da Villa del Grumello, apre a luoghi non convenzionali per performance site-specific, tra cui “Lumina Limen” (2021) e “Verso il Tempo” (2022). Nel 2023, “Tracce Nascoste” unisce creazione al recupero delle memorie locali. “O_Le Stanze di Otello” (2023) intreccia teatro parlato, danza e musica, analizzando manipolazione, seduzione e dinamiche di potere contemporanee.

Le prenotazioni per questo evento sono chiuse

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