Un monologo agrodolce per un evitabile disastro ambientale.
di Paolo Bignami
con Stefano Panzeri
drammaturgia Chiara Boscaro
regia Marco Di Stefano
assistente alla regia Cristina Campochiaro
responsabili tecnici Enzo Biscardi e Marcello Seregni
un progetto La Confraternita del Chianti
una produzione Associazione Interdisciplinare delle Arti
con il sostegno del MIBACT
con il sostegno di Teatro In folio/Residenza Carte Vive
testo Vincitore del Mario Fratti Award 2017 (New York, USA) e del premio Tragos 2017
selezione ufficiale FringeMi 2022
“Alcuni avvenimenti restano nella memoria personale e collettiva in modo indelebile e possono segnare la nostra visione del mondo. Nel luglio di tanti anni fa io e altri bambini guardavamo il cielo nel timore che la nube tossica partita da Seveso potesse passare anche sopra di noi. Era il 1976 e i disastri ambientali che seguirono troppo spesso hanno ricordato quanto accaduto a Seveso”. Paolo Bignami
“Il paese delle facce gonfie”, testo per un teatro dalla forte valenza civile, racconta con toni delicati, fiabeschi e poetici un disastro ambientale che avrebbe potuto essere evitato se si fosse dato ascolto a chi aveva a cuore la salute della gente e dell’ambiente. La voce è quella di un uomo che vorrebbe tornare bambino, quando le nuvole gli passavano sopra la testa ed erano desideri che aspettavano di prendere forma. Il bambino ritorna nel linguaggio e nello sguardo ingenuo e dissacrante sugli avvenimenti.
Il testo denuncia con lievità di stile il prevalere degli interessi economici sul diritto alla salute e alla vita, delle persone e dell’ambiente. La storia, i luoghi e i personaggi sono di fantasia, ma tornano alla mente i tanti eventi che hanno danneggiato e continuano a danneggiare salute e ambiente, a testimoniare che poco si è imparato negli anni.